CORSI DI FORMAZIONE DOCENTI SCUOLA: Intelligenza spaziale

L’intelligenza spaziale è una forma di intelligenza che si applica alla decodifica del mondo reale e alle relazioni tra gli oggetti che ne fanno parte; a differenza dell’intelligenza logico-matematica, non procede verso una crescente astrazione, ma resta legata all’interpretazione del mondo concreto.

È composta da diverse funzioni, come la capacità di rivedere l’esperienza visiva in assenza della stimolazione che l’ha creata, e l’abilità di percepire una forma e di manipolarla in astratto; la possibilità di immaginare la posizione di un oggetto nello spazio da più angoli di visuale. Ancora, è l’abilità di immaginare un movimento interno tra le parti di una configurazione, di copiare figure, di riconoscere esempi dello stesso elemento, di trasformarlo e di creare una rappresentazione grafica dell’informazione spaziale; in questa intelligenza si esprime la propensione a cogliere somiglianze tra forme o concetti differenti.

Tutte queste caratteristiche, che possono presentarsi isolatamente, più di frequente compongono il quadro di una sola intelligenza: il punto di congiunzione è che queste abilità hanno in comune la tendenza a esprimersi attraverso immagini mentali interne – che prendono spunto dalle operazioni concrete effettivamente attuate nel corso della esperienza – e non attraverso proposizioni linguistiche. Queste immagini produttive non sono direttamente dipendenti dalla stimolazione ottica, ma vengono elaborate in funzione di informazioni pregresse, che sarebbe in grado di gestire anche una persona posta in una situazione in cui non veda: probabilmente esiste, per questa intelligenza, una combinazione, nel sistema percettivo, che utilizza sia informazioni provenienti dal riconoscimento tattile sia afferenze visive.

L’intelligenza spaziale si evidenzia nelle scienze, per la sua qualità di studiare la struttura di macchine e di organismi, e per la possibilità di gestire forme e riconoscere oggetti, anche modificati rispetto alla versione originale; collabora con il pensiero logico-matematico per quanto riguarda, ad esempio, le visualizzazioni grafiche, ma costituisce anche il pensiero basilare per le rappresentazioni artistiche.

Nella fruizione di un quadro o di una scultura, la padronanza dell’intelligenza spaziale può implicare la sensibilità alla composizione, cioè la capacità di interpretare un’opera d’arte o un’immagine, comprendendone l’intima struttura, in virtù di una elevata sensibilità alle linee di forza e all’equilibrio che sottintendono una rappresentazione artistica. Dal punto di vista dell’artista, questa intelligenza garantisce la possibilità di rievocare esperienze visive passate per riesprimerle nella creazione di nuove immagini; è presente, qui, sia l’osservazione della realtà, che, induttivamente, riporta le percezioni esperite, sia il salto creativo, che impone una rielaborazione che sfocia nella opera d’arte.

Per quanto riguarda la memoria spaziale, si può prendere spunto dal gioco degli scacchi per dimostrare come la memoria visiva, che sembra dipendere dalla abilità individuale nel ricordare lunghe sequenze di mosse nel gioco, sia invece una forma di memoria geometrica astratta, in grado di ricostruire e di ripetere la disposizione contrassegnata di configurazioni di cui si ha già fatto esperienza nella realtà, o nelle sequenze di un ragionamento. Questa memoria, dunque, non ripete meccanicamente, ma codifica piani di idee, e lavora in collaborazione con l’attitudine a prevedere mosse e immaginare le conseguenti configurazioni successive. Emergono anche, dallo studio del gioco degli scacchi – come abilità connesse all’intelligenza spaziale – le abilità di ricordare somiglianze, di rapportare gli schemi di ragionamento attuali a quelli precedenti, e di gestire il rapporto tra il singolo (in questo caso un pezzo del gioco) e l’intero complesso in cui è inserito, tenendone sotto controllo la posizione.

GRIGLIA DI RIFERIMENTO

INTELLIGENZA SPAZIALE

  • rivedere l’esperienza visiva in assenza della stimolazione
  • manipolare una forma in astratto
  • posizione di un oggetto nello spazio da più angoli di visuale
  • cogliere somiglianze tra forme o concetti differenti
  • creare una rappresentazione grafica dell’ informazione spaziale
  • studiare la struttura di macchine e organismi
  • sensibilità alla composizione
  • memoria geometrica astratta
  • rapportare schemi di ragionamento attuali ai precedenti
  • gestire la posizione del singolo
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