L’educazione aristocratica:
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è raffinata, formale, rituale (legata al castello, alla Cavalleria, alle Crociate, alla donna idealizzata degli stilnovisti)
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si richiama ai modelli classici (Virgilio), ai miti,
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è separata dalla società.
L’educazione popolare:
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è una cultura del magico, del corpo, temi della fortuna, della morte,
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del godimento (il paese della Cuccagna), del rovesciamento (il Carnevale),
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è realistica, riguarda sia le conoscenze tecniche che gli spazi aperti del sociale (la bottega, la piazza, la festa e non il castello o il monastero).